Angilù

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Angilù

La passione per gli accessori fatti a mano  l’ho sempre avuta. Sin da bambina, se qualcosa non mi piaceva o non la trovavo, la inventavo! Tagliavo pezzi di jeans, assemblavo stoffe, mettevo insieme colori e materiali, un po’ come faccio ancora oggi. È sempre stato un gioco creativo, un modo per esprimermi attraverso ciò che indossavo.

A un certo punto, però, ho sentito che il mondo del gioiello, da cui ero partita, non mi bastava più. Sentivo la necessità di portare il tessuto nella mia vita, soprattutto perché non trovavo nulla che mi piacesse davvero. Volevo una moda che fosse mia, che rispettasse il mio corpo, la mia altezza, le mie forme. Così ho iniziato a creare per me stessa, ma poi le persone intorno a me hanno iniziato a notare e ad apprezzare le mie creazioni. È stato in quel momento che ho capito di poter fare qualcosa anche per gli altri.
La ricerca dei tessuti è diventata una parte fondamentale del mio lavoro. Ogni volta che entro in un mercato, in un negozio di stoffe o in una tappezzeria, i miei occhi iniziano subito a immaginare nuovi pezzi. In Italia ci sono stoffe meravigliose, ma spesso con prezzi altissimi e difficili da combinare. Invece, i tessuti etnici di buona qualità offrono più versatilità e permettono accostamenti sorprendenti. Miscelare materiali di diverse origini dà vita a creazioni uniche, con un carattere speciale.
Le mie creazioni sono, prima di tutto, divertenti!

Amo giocare con velluti, broccati, sete colorate e passamanerie. Il velluto, in particolare, mi affascina: cambia sfumatura a seconda di come lo guardi, proprio come il mare in movimento, e io il mare lo amo profondamente. Naturalmente, per realizzare i miei pezzi mi affido a sarte bravissime, perché la manifattura deve essere impeccabile.
Il mio lavoro è più un’espressione artistica che semplice artigianato, anche se non voglio sembrare presuntuosa. Ogni pezzo racconta una storia, porta con sé un viaggio, una ricerca. Quello che rende speciali le mie creazioni è proprio questo: la scelta accurata dei materiali, il coraggio di mescolare stili e culture, l’irripetibilità di ogni accessorio. Ogni volta che creo qualcosa, so che non potrò mai rifarlo identico: un tessuto arriva dalla Turchia, un altro dal Marocco, un altro ancora dall’India… riprodurlo sarebbe impossibile.
La soddisfazione più grande è vedere le persone sorprendersi davanti a un mio pezzo. Una delle cose più belle che mi hanno detto è: “Non pensavo di poter indossare qualcosa del genere.” Ma l’emozione più grande l’ho vissuta quando una cliente, che non stava bene in salute, è entrata nel mio atelier in lacrime… ed è uscita con il sorriso. In quel momento ho capito che per me creare significa vivere.

Angela Randazzo

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